Simone Magurno è un giovane graphic designer che vive e lavora a San Francisco. Sicuramente uno dei nomi più noti nel panorama creativo della rete proveniente dall’Italia, e precisamente da Genova (ci teniamo a dirlo).
Abbiamo scambiato due parole con lui.

Prima ancora di iniziare ringriaziamo Simone per il pezzo che vedete in testa all’articolo, creato appositamente per KoiKoiKoi (yeah! Troppo fico!) e poi via alle domande!

KoiKoiKoi- Parlaci un po’ di te e dei tuoi lavori. Quale è stata la tua formazione e come hai iniziato questo lavoro?

Simone Magurno – Bhè la mia formazione è stata essenzialmente seduto davanti ad un computer connesso ad internet nella mia cameretta. Questo succedeva una decina di anni fa, ero ancora piccolo. Sono arrivato al computer attraverso il video editing. Poi un amico mi chiese di creare un sito web e io risposi che ci avrei provato. Non avevo ancora il concetto di programmazione e tutto il sito era praticamente un enorme JPG!

K – Attualmente vivi e lavori a San Francisco. Hai studiato in parte in Italia e in parte in Svezia. Quali sono le differenze che hai trovato tra questi Paesi in ambito creativo? In Italia ci si lamenta spesso che i creativi siano poco considerati, sottopagati, non esista un albo di professionisti ecc… All’estero è meglio?

SM – Credo che ci siano pro e i contro ovunque tu vada. Io non ho mai lavorato come dipendente in Italia, quindi non ho un termine di paragone esatto. Quello che posso dire è che in generale nell’ambito dei Digital Media o Advertising Digitale non c’è una grande tradizione nel nostro Paese. Questo perchè in Italia c’è una cultura digitale piuttosto arretrata. Se vuoi fare una campagna pubblicitaria (e hai i soldi) nel nostro Paese ti rivolgi alla stampa o al broadcasting. Di conseguenza le posizioni lavorative nei Digital Media sono ancora sottovalutate e, mi dicono in molti, sottopagate. E’ una questione culturale: come lo riempi un gap di 5-6 anni rispetto al resto dell’ Europa? Probabilmente solo con altrettanto tempo e tanti sforzi.

K – Quali software usi principalmente?

SM – Cerco di usare lo strumento che è più appropriato per quello che devo fare. Ovviamente la scelta è quasi sempre tra Illustrator e Photoshop. Dove lavoro ora PS va per la maggiore, ma spesso non è la soluzione più intelligente. Il primo progetto a cui ho lavorato, un’interfaccia per Microsoft, l’ho sviluppato esclusivamente in AI, senza nemmeno sapere che l’interfaccia sarebbe dovuta essere integrata in filmati di presentazione, dove gli elementi dovevano essere ingranditi e animati. Essere in grado di guardare in prospettiva ti può salvare un sacco di tempo in questo lavoro.

K – Come affronti un progetto? Hai uno schema che segui (più o meno consciamente) oppure il tuo approccio cambia in base al progetto o al periodo?

SM – Dirti che dipende dal progetto è una risposta troppo scontata. Quindi ti dico che dipende se è un progetto personale o freelance (dove comunque non devo rendere conto a nessuno quotidianamente) oppure un progetto d’agenzia. Nel primo caso di solito mi metto a disegnare da subito. Magari tiro fuori qualche immagine di ispirazione, ma non ho una fase di ricerca vera e propria.
Se invece è un lavoro di agenzia, bhè ci sono tutta una serie di fasi molto più definite attraverso le quali bisogna passare prima di sedersi di fronte al computer. Nell’ultimo progetto a cui ho lavorato per Target la fase di concept è durata una settimana, il comping probabilmente solo un paio di giorni.

K –  Grazie ad internet negli ultimi anni stanno uscendo un sacco di nomi, anche dagli angoli più remoti del globo. Che consigli daresti a chi vuole promuoversi online? Che piattaforme usare, come muoversi…

SM – Bhè avere un sito ed essere conosciuti non è necessariamente una cosa concatenata. Bisogna entrare nei circoli giusti, fare un pò di networking. Behance funziona piuttosto bene a questo proposito.

K – A proposito di gente diventata famosa negli ultimi anni, chi sono i tuoi preferiti? Chi secondo te ha davvero qualcosa da dire?

SM – Nelson Balaban, Alex Trochut, Adhemas Batista, The Zonders, tutti per motivi diversi, se li conoscete non sarà difficile capire il perchè.

K – Quale lavoro o riconoscimento ti ha dato più soddisfazione?

SM – Probabilmente un’illustrazione fatta per Semipermanent qualche anno fa, ma mai inviata. E’ stata pubblicata su IdN e Computer Arts.

K – Se non avessi fatto questo lavoro quale mestiere pensi che faresti oggi?

SM – Il bodybuilder.

K- Questa non me l’aspettavo
Grazie mille a Simone Magurno per la sua disponibilità e per le sue risposte. E grazie ancora per il  suo lavoro dedicato a KoiKoiKoi, speriamo sia il primo di una lunga serie di tributi!

Il suo sito

Il suo profilo Behance

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