Prendi un graffito. Ora fallo al contrario, invece di “macchiare” la parete, pulisci. Ecco il reverse graffiti.
Si sente sempre gente che si lamenta di come le città siano sporcate dalle “scritte” sui muri quando le città sono già lerce per lo smog. E la cosa bella è che mentre le scritte stanno solo sui muri, quello ce l’abbiamo anche nei polmoni. Evviva!
Il primo, o comunque uno dei primi, a cimentarsi nel reverse graffiti pare sia stato Paul “Moose” Curtis, e qui trovate il sito del Reverse Graffiti Project.